Tu sei qui: AttualitàEnogastronomia, la storia della pizza di Tramonti protagonista sulla rivista Oinos
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), lunedì 3 aprile 2023 09:07:07
Oinos, rivista italiana di informazione culturale e principale voce del settore enogastronomico, ha dedicato nella prima pubblicazione del 2023 ampio spazio a Tramonti e alle sue eccellenze.
Nell'articolo scritto da Alfredo Gorlini si legge: "Non possiamo non paragonare Tramonti alle più grandi realtà del panorama enogastronomico nazionale e mondiale, certi che il "polmone verde" della Costa d'Amalfi è perfettamente in grado di reggere un simile confronto. Del resto, sono facilmente intuibili le potenzialità di un luogo che ha dato vita al principale simbolo dell'italianità nel mondo e che si fregia del titolo di "patria dei pizzaioli".
La pizza è il tema centrale dell'articolo che apre anche una parentesi sulla storia del giovane Raffaele Esposito, originario proprio del Polmone Verde della Costiera Amalfitana, che, nel lontano 1889, omaggiò a Napoli la regina Margherita di Savoia con una pizza di sua creazione, che prese il nome di Margherita:
"Una storia nota a molti, ma di cui spesso si omettono 2 particolari importantissimi. Il primo è, come abbiamo già detto, che le origini di Raffaele Esposito non fossero napoletane, ma tra-montane; il secondo è che non dovremmo parlare di invenzione, quanto di rielaborazione. Se è vero che la pizza non esisteva ancora nella forma con cui la conosciamo oggi, è altrettanto vero che Esposito usò come base di partenza un piatto che già apparteneva alla tradizione culinaria dii Tramonti, la "pizza nera", una focaccia di grani poveri che le donne del luogo preparavano coi pochi ingredienti a loro disposizione. Il colore particolarmente scuro richiamava l'idea del lutto, tant'è che la tradizione ci racconta della "pizza nera" come pasto principale delle famiglie durante la commemorazione dei defunti, vista l'impossibilità di cucinare per attendere alla veglia notturna e alla cura delle tombe dei propri cari. Questa fu la base di partenza per la pizza che Esposito propose alla regina Margherita, fissando per primo una ricetta che è diventata negli anni uno standard vero e proprio. Il condimento, a base di pomodoro Re Fiascone (varietà dedicata al Re Umberto e da cui si è poi ottenuto il celebre pomodoro San Marzano), mozzarella fior di latte dei Monti Lattari e basilico, è ancor oggi lo tesso, a distanza di un secolo e mezzo. Tramonti ha avuto un ruolo da protagonista anche nella diffusione mondiale della pizza, grazie ai tanti suoi cittadini che, emigrando dopo la Seconda Guerra Mondiale, hanno portato con loro la cultura di questo piatto. I numeri parlano chiaro: solo in Italia sono più di 2.000 le pizzerie aperte dai tramontani: il titolo di "patria della pizza" è quanto mai azzeccato per questo piccolo borgo campano".
Gorlini chiude il suo articolo dedicando ampio spazio a chi tutela e difende tale patrimonio: l'"Associazione Pizza Tramonti", erede ideale della precedente "Corporazione dei Pizzaioli di Tramonti", nata nel 1989.
Sotto la guida del presidente Vincenzo Savino, l'Associazione è impegnata nella difesa e nella promozione della "pizza della tradizione", ottenendo un primo grande successo nel riconoscimento comunale De.Co. (prima e unica a ottenerlo in Italia)".
"Anche un visitatore ottimista non può non lasciarsi stupire da Tramonti e da quanto ha da offrire: un territorio d'assoluta bellezza, ricco di sentieri mozzafiato che conducono verso piccoli avamposti di paradiso, pullulanti di prodotti enogastronomici e cultura oltre ogni più rosea aspettativa", chiosa l'articolo.
"Un'importante cassa di risonanza per il nostro operato, anche considerando l'avvio della fiera Vinitaly 2023 che coincide con un periodo di grande diffusione della rivista ai partecipanti", è il messaggio di Vincenzo Savino, vicesindaco e presidente dell'"Associazione Pizza Tramonti".
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