Tu sei qui: AttualitàConversazioni sotto l'ombrellone con don Vincenzo Taiani - Estate 2017
Inserito da (admin), lunedì 4 settembre 2017 14:35:10
di Alberto Quintiliani* - Carissima Vostra Beatitudine, anche quest'anno - che sta volando via velocemente con gli ultimi scampoli dell'estate - proseguiamo nella consuetudine di scambiare sotto l'ombrellone alcune reciproche riflessioni su argomenti, che abbracciano aspetti di natura politica, economica, sociale, religiosa e che impattano con la vita di tutti i giorni. Ma prima di andare, per così dire "in onda", permettetemi di fare una considerazione-domanda a proposito del passare del tempo:
d) i "Dik Dik"(complesso musicale degli anni 60) in un loro bello - e anche se datato - malinconico brano cantavano "come passa il tempo...come si butta via....tempo che non ripassa mai...va e ci sembra lento, ieri era tanto tempo fa....". Io concordo pienamente con il testo della canzone dal momento che il tempo effettivamente sembra volare: mi sembra solo ieri che dibattevamo le problematiche di cui discutiamo ancora oggi ed invece è "evaporato" un altro anno. Ma si tratta di una mia percezione individuale, da non più giovane, o avvertite anche voi questo tempo che fugge veloce e che è in palese contraddizione con il luogo comune secondo il quale gli anziani hanno poco da fare, si annoiano sulle panchine ed hanno le giornate lunghissime, mentre per i giovani - come ricordo anch'io da ragazzo - il tempo scorre lentissimo? La domanda la rivolgo a Vostra Beatitudine sia nel suo ruolo di uomo, di Sacerdote ed anche in quello di ex Professore di Filosofia.
r) Vedi, il problema che sollevi, è complesso, nel senso che il tempo è una risorsa incomprimibile: 24 ore sono 24 ore sia per il giovane e sia per l'anziano, tuttavia, come hai giustamente rilevato tu, le percezioni per le due categorie sociali sono profondamente diverse, perché entrano in gioco fattori psicologici diversi, e mi spiego meglio: il giovane vive psicologicamente il suo tempo come se coincidesse con l'inizio di una giornata, cioè al mattino, con tutto il giorno davanti da vivere, viceversa l'anziano vive il suo tempo come se la giornata iniziasse nel pomeriggio, ed è di tutta evidenza che alla sera la percezione della durata del giorno è completamente diversa per i due soggetti. Questa valutazione del tempo che passa veloce, anche a parità di età anagrafica, è ancora più pronunciata per l'anziano che svolge una qualche attività o che abbia la mente occupata in campi diversi, viceversa - anche se pur sempre veloce - è più rallentata nell'anziano, che trascorre il suo tempo su una panchina a ricordare il passato insieme ai suoi coetanei, magari parlando e ricordando sempre le stesse cose.
d) Come sempre, Vostra Beatitudine, siete molto chiaro e convincente. Ma mentre parlavamo di tempo - e come passare il tempo - mi interessa conoscere la Vostra opinione su questo argomento che è di stretta attualità: come a Voi noto - anche se attualmente il flusso è leggermente rallentato - siamo invasi da migranti economici - rispetto a quelli che fuggono dalle guerre - che cercano di trovare benessere nella pingue, egoista e vecchia Europa. Ebbene questi migranti godono di molti privilegi di cui non beneficiano molti italiani poveri, tipo vitto, alloggio, assistenza, salvo poi lamentarsi di "cibo no buono", "wifi che non prende" ed altre amenità, si fa per dire, del genere. Senza considerare che questi personaggi (i migranti) non fanno assolutamente nulla se non "bighellonare" in bicicletta dalla mattina alla sera con le cuffiette ed il telefonino incollato alle orecchie, andare sui mezzi pubblici senza biglietto e molto spesso forniti di una buona dose di arroganza, come se godessero di un diritto divino di essere accolti ed assistititi in tutto, senza contropartita alcuna. Premesso che per me non è tollerabile che l'Italia "spalanchi" le porte a tutti con la complicità delle navi "umanitarie ong", che vanno a raccogliere i migranti in prossimità delle spiagge libiche, come al solito la domanda è sempre la stessa: l'Europa dov'è? E quell'organizzazione "ridicola", obsoleta, inutile ed autoreferenziale targata ONU? L'Italia può farsi carico di accogliere tutti, mentre gli altri membri europei blindano le frontiere, respingendo sistematicamente tutti quelli che arrivano dall'Italia? Poi ancora: non credete che i migranti dovrebbero essere utilizzati perlomeno in lavori socialmente utili in cambio dell'accoglienza loro riservata? Altrimenti come impiegano le giornate - e qui mi ricollego all'utilizzo del tempo - se non appunto a "bighellonare" dando un pessimo esempio a quelli che lavorano davvero e comunque a tutti in generale? E cosa pensate della Chiesa, che a corrente alternata sostiene che l'Italia ha il dovere di ospitare tutti quelli che arrivano, salvo qualche successivo timido "ripensamento" quando, di fronte alla marea degli arrivi, sostiene che non si possono accogliere tutti e che occorre aiutarli a casa loro?
r) Come mi aspettavo ecco la "bombardata" di domande su temi delicati. Tuttavia, come sai, non mi tiro indietro e ti partecipo le mie considerazioni sugli argomenti che hai enunciato: indubbiamente il fenomeno "migranti" ha assunto da tempo proporzioni gigantesche senza che le forze politiche - che dovrebbero gestire unitariamente il problema - trovino un punto d'incontro, contrariamente a quello che avviene in altre parti di Europa, dove, almeno su questa emergenza, le divisioni non sono nette come in Italia, perché l'interesse nazionale prevale sempre sulle divisioni. Poi la problematica si ampia quando alcuni settori sociali nazionali, o loro esponenti, considerano il fenomeno assolutamente governabile e che i migranti costituiscano una risorsa e non invece un Anche considerando il calo della natalità in Italia, trovo difficile accettare totalmente che il fenomeno migratorio costituisca un'opportunità, dato il numero dei disoccupati che ci affligge e la mancanza di prospettive concrete per i nostri giovani. Poi sono d'accordo con te che quelli che vengono accolti devono rispettare le regole del nostro Paese e che non devono essere lasciati a "bighellonare" tutto il giorno - come dici tu - ma che, in cambio dell'ospitalità che ricevono, devono essere utilizzati per lavori socialmente utili, devono essere integrati e devono imparare la nostra lingua. Ma è altrettanto necessario che l'Europa si faccia carico di distribuire tra i vari Stati membri proporzionali quote di migranti, come coordinare efficacemente i rimpatri degli irregolari. Questo sul fronte laico, mentre su quello religioso il problema è più complesso, perché la Chiesa non può che essere sulla stessa linea dei passi dei vangeli relativi all'accoglienza degli stranieri. Però, sul piano pratico, la Chiesa non chiude gli occhi: è ben consapevole che l'Italia e l'Europa non possono accogliere "tutta l'Africa" per cui si rende necessario che gli aiuti a quelle terre vengano prioritariamente erogati in loco. Vedi: il controllo dei flussi migratori risponde - a mio avviso - anche a motivi di sicurezza e di equità sociale. Sul primo aspetto è di tutta evidenza che incontrollati massicci arrivi di migranti costituiscano un problema di ordine pubblico e di sicurezza (intendo riferirmi a qualche possibile terrorista infiltrato, da collegare alle stragi che periodicamente si verificano in Europa, o ad aggressioni, violenze e stupri consumati), mentre sotto l'aspetto sociale, il mio pensiero va ai milioni di africani che avrebbero diritto anch'essi di venire in Europa per migliorare le loro condizioni di vita o fuggire dalle guerre, ma che non dispongono dei mezzi necessari per pagarsi il "viaggio della speranza" sulle carrette del mare.
d) Vostra Beatitudine la Vostra concretezza è ammirabile in quanto coraggiosa, priva di fronzoli e politichese. Adesso, per mia conoscenza personale e sul versante sociale, consentitemi di rivolgervi una domanda diretta su questo grosso problema dell'immigrazione di cui stiamo parlando, con una premessa: in democrazia le decisioni globali spettano al popolo sovrano. Partendo da questo assunto, e facendo un mix di laico-religioso, a Vostro giudizio qual è l'atteggiamento prevalente degli italiani nei confronti del problema migranti: accettati/arginati/respinti? Questa domanda assume un valore ancora più importante considerando che entro breve saremo chiamati alle urne e - a mio avviso - iniziative chiare e dirette su questa problematica rappresenteranno un fattore "critico di successo" per i Voi pensate che i "migranti" costituiranno soltanto uno dei problemi da risolvere - e non il principale - rispetto ad altri aspetti economici e sociali che impattano nella vita di tutti i giorni? Mi spiego meglio e sintetizzo: Se venisse proposto un referendum sul tema immigrazione (si/no) chi vincerebbe secondo Voi?
r) Rispondo subito, senza tentennamenti, da cittadino e non da religioso: riterrei, convinto, che vincerebbe sicuramente il no, ma non per un'avversione preconcetta nei confronti dei migranti, ma per il fatto che il colore della pelle e le credenze religiose (profondamente diverse dalle nostre) verrebbero dalla nostra popolazione immediatamente associati agli attentati, che hanno e stanno insanguinando la nostra Europa, agli stupri e alle violenze consumate, come testimoniano avvenimenti recenti, che hanno coinvolto anche il nostro Paese.
d) E sul "problema dei problemi" che da tempo affligge la Chiesa, cioè la pedofilia, cosa potete dirmi in proposito?
r) Vedi: ad ondate successive, e scaglionate nel tempo, la Chiesa è da sempre oggetto di attacchi, anche brutali, che tenderebbero a ridimensionare il suo ruolo millenario nel mondo. Anche l'amplificazione del problema pedofilia, che pur esiste e che non va assolutamente sottovalutato, ha l'obiettivo di incidere direttamente sulla credibilità della Chiesa. Quest'aspetto negativo, di cui parliamo, rappresenta soltanto un - anche se importante - censurabile comportamento di singoli soggetti, che non deve coinvolgere la Chiesa nella sua Il Santo Padre Francesco in prima persona non si è mai tirato indietro quando si è trattato di riconoscere e condannare aspramente comportamenti non ortodossi dei soggetti coinvolti e non ha mai nascosto nulla. Del resto parliamo di soggetti che, anche se deviati, non rappresentano altro che il frutto - purtroppo marcio - della fragilità umana.
d) Vostra Beatitudine carissima, come l'estate volge al termine, anche la nostra conversazione si avvia alla conclusione, per problemi di spazio che ci concede il giornale. Ma prima di congedarmi da Voi permettetemi una domanda, che ha il sapore dell'auspicio: Considerando tutti i focolai di tensione internazionali esistenti, gli eccidi che si verificano nel mondo - che molto spesso hanno come obiettivo inermi cristiani - gli attentati, gli esperimenti missilistici ed atomici di qualche "folle dittatore", quale futuro ritiene di individuare per il Pianeta e quale mondo lasceremo in "eredità" ai nostri nipoti?
r) Che il mondo stia assumendo sempre più la connotazione di una giungla selvaggia, come abbiamo avuto modo di sottolineare nelle nostre conversazioni, è purtroppo una realtà consolidata, dove impera la legge del più forte ed in cui la figura dell'uomo, creato ad immagine e somiglianza di Dio, sta sempre più assumendo le caratteristiche enunciate dal filosofo inglese Thomas Hobbes "homo, homini, lupus". Io sono tuttavia dell'avviso - o se preferisci, spero ardentemente - che, considerando che satana il maligno, si sta sempre più insinuando nei cuori aridi della gente - come sostiene l'Apostolo Matteo - l'uomo ritrovi i valori propri dell'essere umano, che si differenzia dalle bestie proprio per la sua capacità di ragionare. Ed in questo processo finalizzato a ritrovare valori attualmente molto "appannati", oltre ad un cambiamento dei potenti della terra, che hanno in mano i destini della Gente, si faccia sentire sempre più forte la parola paterna di Dio Padre Onnipotente attraverso la Chiesa, che è restato l'ultimo baluardo, cui affidare il destino dell'uomo.
Proprio per quest'ultimo aspetto auspico un incremento delle vocazioni religiose per diffondere nel mondo i messaggi di pace, di cui ce n'è molto bisogno, e più forte la voce della Chiesa pellegrina sulla terra, insostituibile trincea contro le tentazioni e le nefandezze ordite dal demonio. Infine, ma non certo per ordine di importanza, faccio mie le parole del Santo Padre Francesco, quando invita il "suo Popolo" a coltivare intimamente un sentimento che, come un fiore, deve essere sempre "innaffiato": la Speranza!
d) Vostra Beatitudine, a conclusione della nostra conversazione, mi premerebbe conoscere una vostra valutazione circa lo spessore e la validità dei temi che abbiamo affrontato: io da Voi ho appreso tutta una serie di approfondimenti riguardanti aspetti di filosofia, di teologia, dei passi dei Vangeli, dei vari pensieri della Chiesa, mentre nel mio piccolo ho cercato di "indottrinarvi" su argomenti per voi non usuali, quali l'economia e la finanza. Adesso però, per apprezzare i progressi sull'argomento, è necessario che Vi faccia un piccolo esame, attraverso una domanda riassuntiva: Don Vincenzo, secondo Voi, chi comanda e governa il mondo? Il Presidente degli USA Trump? quello della Cina Xi Jinping? la Cancelliera Merkel? il Presidente della BCE Draghi? quello della Federal Reserve Yellen? o altri potenti personaggi simili?
r) Nessuno di quelli che hai rammentato: ho fatto tesoro dei tuoi insegnamenti economici e finanziari per cui rispondo che il mondo è purtroppo comandato dalla "monarchia assoluta" della Finanza, tramite la leva finanziaria costituita dal "dio denaro", leva che se non viene utilizzata correttamente può essere facilmente trasformata in una sorta di "satana onnipotente", cioè il male assoluto!
Senza ulteriori domande ma a bocca aperta per la lucida e tecnicamente perfetta risposta, con un abbraccio affettuoso Vi saluto dandovi appuntamento al prossimo anno (salvo intermezzi telefonici da Prato)!
*ex dirigente centrale MPS
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