Tu sei qui: AttualitàContagi Covid-19 sul luogo di lavoro è infortunio riconosciuto dall'INAIL
Inserito da (redazionelda), domenica 19 aprile 2020 17:23:41
a cura dell'ing. Giuseppe Mormile*
Il Governo e le Regioni con l'emanazione dei vari provvedimenti nei quali vengono riportate le misure di contenimento e gestione dell'emergenza hanno determinato una immediata ricaduta non solo su tutti noi cittadini ma anche sulle aziende, costrette a sospendere le loro attività.
La pandemia ha generato innanzitutto un'emergenza sanitaria seguita da una grande emergenza economica. Adesso però, dagli ultimi dati, si inizia ad ipotizzare una ripartenza.
Intanto il 3 aprile scorso l'INAIL con la Circolare n. 13 in applicazione al Decreto "Cura Italia" ha indicato come infortunio sul lavoro le infezioni da COVID-19.
Vengono considerati infortuni sul lavoro i contagi avvenuti negli ambienti di lavoro o a causa dello svolgimento dell'attività lavorativa, lo stesso vale anche in caso di infezione nel percorso di andata e ritorno sul luogo di lavoro (c.d. in itinere).
Facendo scattare la tutela dal primo giorno di contagio, attestato da certificazione medica, estendendosi anche al periodo di quarantena.
In attuazione alle norme di Sicurezza ed Igiene del Lavoro i datori di lavoro si troveranno ad analizzare i vari scenari per una ripresa graduale in piena sicurezza, il tutto nell'ambito delle decisioni del Governo nazionale e soprattutto delle Regioni.
Naturalmente gran parte dei datori di lavoro dovranno conoscere meglio ed affrontare il "Rischio Biologico" negli ambienti di lavoro. Tale rischio, con alcune eccezioni che possono essere le attività sanitarie o i laboratori di diagnosi e di ricerca è stato sicuramente sottostimato rispetto ad altri rischi professionali, talvolta anche poco conosciuto ed ignorato, in particolare in attività lavorative outdoor. Eppure nessun luogo di lavoro può essere considerato esente da tale rischio.
Esiste però una distinzione tra le aziende per le quali il Rischio Biologico è un rischio specifico aziendale e le aziende (quelle a cui ci riferiamo in questo caso) per le quali l'esposizione dei lavoratori al rischio non è chiaramente distinto da quello della popolazione generale. Il cliente o il fornitore che accede alla nostra attività potrebbe essere vettore del virus.
Queste ultime aziende sono tenute ad adottare le misure imposte dalle norme speciali, emanate dal Governo e dalle regioni, atte a gestire e contenere l'emergenza sanitaria.
Il 14 marzo u.s. è stato sottoscritto con lo Stato dalle organizzazioni sindacali e datoriali il "Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro".
L'accordo prevede che la prosecuzione delle attività produttive, qualora l'azienda rientri in quelle autorizzate a lavorare, possa avvenire solo a condizione che siano assicurati ai lavoratori adeguati livelli di protezione, in particolare vengono indicate specifiche misure di contenimento che seguono protocolli di sicurezza anti-contagio.
Di seguito si riassume, per titoli, le misure che ad oggi ciascuna azienda è tenuta ad adottare per la prosecuzione delle attività lavorative, al momento di un eventuale ripartenza:
a) misure generali di gestione
b) informazione dei lavoratori e di tutti coloro che hanno contatti con l'azienda
c) modalità di ingresso in azienda
d) modalità di accesso dei fornitori esterni
e) attività di pulizia e sanificazione in azienda
f) dispositivi di protezione individuale
g) gestione degli spazi comuni
h) organizzazione aziendale
i) gestione entrata e uscita dei dipendenti
j) spostamenti interni, riunioni, eventi interni e formazione
k) gestione di persone sintomatiche in azienda
l) sorveglianza sanitaria/medico competente/rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
m) protocollo di regolamentazione.
Questo per le attività commerciali, mentre per i cantieri è seguito al Protocollo del 14 marzo un ulteriore Protocollo il 19 marzo dove il Ministero delle infrastrutture ha definito misure integrative a quelle già disposte, in riferimento all'ambito lavorativo dei cantieri temporanei e mobili.
Intanto la Regione Campania con Ordinanza n.19 del 20.03.2020 sospendeva le attività nei cantieri edili fatti salvo interventi urgenti ......omissis.
Il 24 marzo 2020 le parti sociali dell'edilizia hanno siglato un ulteriore Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro del settore edile "Linee Guida per il settore edile".
Con riferimento al suddetto protocollo, la Commissione Nazionale Paritetica per la prevenzione infortuni, l'igiene e l'ambiente di lavoro (CNCPT) ha realizzato una "Check list per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro del settore edile".
Il 25 marzo u.s. la RTP (Rete delle professioni tecniche) ha inviato ai rappresentati del Ministero della P.A. e del Ministero delle Infrastrutture alcune proposte di norme atte a favorire un processo di semplificazione in materia edilizia.
La RTP è una Associazione fondata il 26 giugno 2013 che comprende, al suo interno, i Presidenti degli Ordini e Collegi Nazionali aderenti (architetti, ingegneri, ecc.), attualmente in numero di nove.
Questo breve excursus per iniziare a preparare i datori di lavoro su cosa prevedibilmente li aspetta per una lenta ed attenta riapertura in modo tale da non farsi trovare impreparati.
Al momento con la nostra società di ingegneria abbiamo partecipato alla redazione di alcune procedure relative alla gestione del rischio da COVID-19, per corpi militari regionali, per grandi aziende del settore turistico alberghiero, per attività commerciali e per cantieri edili.
Siamo disponibili a fornire tutte quelle indicazioni necessarie atte ad evitare spese inutili, suggerire le procedure preventive per un contenimento del contagio nei luoghi di lavoro, a tutela della salute e sicurezza di tutti. Affiancarci alle amministrazioni per un coordinamento alla riapertura.
Evitiamo caos e confusione, agiamo in maniera responsabile, restiamo a casa.
Per aggiornarci consultiamo solo le fonti istituzionali seguendo la logica della precauzione e attuando le prescrizioni dettate dal Governo Nazionale e dalla Regione.
*docente in materia di "Impianti e Sicurezza" in Executive Master DRPI organizzati da C.I.T.E.R.A. dell'Università La Sapienza di Roma e Sogeea
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