Tu sei qui: AttualitàConcessioni demaniali, per il Consiglio di Stato proroghe illegittime: occorre bandire procedure di gara
Inserito da (PNo Editorial Board), martedì 21 maggio 2024 14:30:26
Il Consiglio di Stato ha nuovamente sottolineato l'illegittimità delle proroghe generalizzate delle concessioni demaniali agli stabilimenti balneari, in conformità con i principi sanciti dalla Direttiva Bolkestein (2006/123/CE). Ieri, lunedì 20 maggio, sono state depositate tre sentenze che riaffermano i consolidati principi giurisprudenziali relativi alla questione, con particolare riferimento alle decisioni precedenti della Cassazione e della Corte di Giustizia dell'Unione Europea.
Le proroghe delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative sono state giudicate in contrasto con la Direttiva Bolkestein e l'articolo 49 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea (TFUE). Quest'ultimo garantisce la libertà di stabilimento e concorrenza all'interno del mercato unico europeo. La Direttiva Bolkestein, che prende il nome dall'ex Commissario Europeo per il Mercato Interno, mira proprio a eliminare le barriere alla libera circolazione dei servizi, promuovendo l'apertura e la trasparenza dei mercati nazionali.
L'Italia ha provato a tutelare le imprese che da anni lavorano lungo i litorali della penisola portando avanti la tesi della "non scarsità di risorsa". Infatti, l'art. 12 della direttiva Bolkestein prevede l'obbligo per gli stati membri di indire una selezione periodica se il numero di concessioni balneari disponibili è limitato per via della scarsità delle risorse naturali. Il patrimonio costiero italiano, ha evidenziato il Governo, si protrae per oltre 7412 km nel mar Mediterraneo, presentando in gran parte coste basse e sabbiose.
Ma il Consiglio di Stato ha chiarito che la disapplicazione delle norme nazionali sulle concessioni demaniali marittime è obbligatoria indipendentemente dalla scarsità delle risorse, che "in ogni caso, non risulta essere decisiva, in quanto anche ove si ritenesse che la risorsa non sia scarsa, le procedure selettive sarebbero comunque imposte dall'art. 49 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea in presenza di un interesse transfrontaliero certo, e dal diritto nazionale anche in assenza di tale interesse".
Il Consiglio di Stato ha ribadito la necessità, per i Comuni, di bandire immediatamente procedure di gara imparziali e trasparenti per l'assegnazione delle concessioni scadute il 31 dicembre 2023.
In vista della stagione balneare, il Consiglio di Stato ha ricordato che la legge permette una proroga tecnica delle concessioni scadute fino al 31 dicembre 2024, solo per i Comuni che hanno deciso di avviare o hanno già avviato le gare per assegnare nuove concessioni.
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