Tu sei qui: AttualitàAnche a Ravello l’essenziale è invisibile agli occhi
Inserito da (redazionelda), martedì 31 dicembre 2019 17:29:59
di Antonio Schiavo
Qualcuno ha detto che le bellezza è negli occhi di chi guarda. Non sempre è così, soprattutto se sei a Ravello.
Mi spiego meglio.
Sono tornato dopo mesi in Villa Rufolo, approfittando di un San Silvestro che solo il nostro paese sa regalare, la Tramontana dei giorni scorsi aveva reso il cielo sopra di noi terso come non mai... giù giù il mare era una tavola di cobalto denso e netto. Il verde della montagna ferita lo cingeva in un prolungato abbraccio di fine anno come riportato da mani sapienti in una tela incantevole che toccava l'estrema punta cilentana a stento percepibile.
Per un attimo ho chiuso gli occhi, pensando a quanto eravamo fortunati ad essere nati qui e a sentirci, tutti, destinatari senza merito alcuno di quel miracolo della natura.
Mentre ero assorto nei mei pensieri fugaci e provavo a prolungare quella sensazione di soave leggerezza e tranquillità inaspettata, qualcuno mi ha urtato. Mi sono girato, lo confesso, con stizza non tanto per il fastidio provocato dalla spinta, invero nemmeno tanto forte quanto per quell'incanto inopinatamente spezzato.
"Mi scusi tanto"... un signore distinto in giacca e cravatta come ad una prima di un'opera. Nel viso disteso, ben rasato ancora disegnato un sorriso sereno, mentre mi porgeva la mano.
"Che meraviglia" ha proseguito "e con questa giornata".
Giuro che un attimo prima, ero stato in procinto di reagire alla spinta ma poi...
Quegli occhiali scuri, quel gesto disarmonico pur nella sua garbata prontezza.
Quel signore era cieco ma ha continuato, dopo che io ho ricambiato la stretta di mano, vergognandomi come un ladro per la reazione istintiva fortunatamente non portata a termine, a respirare a pieni polmoni l'aria leggera che aleggiava sulla balconata con vista sul mare.
Era come se riuscisse ad apprezzare, con chissà quali sensi, quella bellezza senza tempo, quella miscela unica di luce e colore a cui forse noi non facciamo più caso e a lui preclusa.
O forse no. I tratti sereni e distesi del suo volto nel tempo trascorso appoggiato alle colonnine della balaustra sui giardini che aspettano la primavera mi hanno silenziosamente rammentato che quanto di bello c'è al mondo riesce ad insinuarsi misteriosamente nei cuori e nell'anima delle persone sensibili superando ogni ostacolo e menomazione fisica.
Un miracolo, insomma, o un dono con cui Ravello ci stupisce in queste briciole di fine anno.
Ancora una volta. Come sempre.
Foto: A.S.
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