Il Vescovado Costiera Amalfitana

Dopo quattro stagioni di successi, l'Executive chef del Terrazza Bosquet Luigi Tramontano lascia il Grand Hotel Excelsior Vittoria di Sorrento. Il testimone passa all'astro nascente della raffinata cucina campana Antonino Montefusco, suo vice negli ultimi anni, che proprio allo storico albergo ha esordito, giovanissimo, tra i fornelli, per poi approdare nelle cucine dei migliori ristoranti stellati d'Italia.

Rosselinis di Palazzo Avino (Ravello) al fianco di Pino Lavarra (oggi Head Chef del ristorante Tosca del Ritz - Carlton d Hong Kong) e Le Jardin de Russie del De Russie e La Pergola del Cavalieri Hilton di Roma, regno di Heinz Beck, "artista dalla personalità sorprendente", come ama ricordarlo Montefusco.

Classe 1983, sorrentino doc, a partire dal primo novembre il giovane talento ha preso in mano la cucina di uno degli hotel a 5 stelle lusso più prestigiosi della Campania e dell'Italia.

Il primo amore non si scorda mai. Proprio nelle cucine del Grand Hotel Excelsior Vittoria Montefusco ha cominciato a capire che la cucina sarebbe stata la sua passione, la sua vita. Oggi, puntando su di lui, l'azienda è conscia di aver scelto valenza tecnica e quid affettivo, valore aggiunto, quest'ultimo, sempre più raro. E' proprio partendo da questo assunto, allora, che Guido Fiorentino, CEO & Presidente dell'azienda, ha meditato la sua decisione: «E' bello vedere che il Grand Hotel Excelsior Vittoria sappia essere anche fucina di carriere di tutto rispetto. E' bello pensarci come azienda che ha saputo accompagnare la crescita di una risorsa, che ha lasciato - quando ha avvertito l'esigenza di dover fare esperienze diverse -, ma che è poi sempre ritornato a casa, e quando è stato nelle nostre cucine, ha sempre fatto bene, ha sempre lavorato seriamente, mostrando abnegazione, grande carattere e professionalità, nonché talento».

Dagli chef con cui ha avuto la fortuna di lavorare Montefusco ha appreso la profonda conoscenza delle materie prime, le tecniche di preparazione, ma soprattutto la capacità di osare, di andare oltre gli schemi tradizionali, capacità che ha fatto sua, mista a quella spregiudicatezza - permeata però sempre da una raffinata forma di sensibilità d'animo - che è senza dubbio uno dei tratti che maggiormente lo distinguono. A Montefusco piace pensare che i suoi piatti dispongano di una intellegibilità propria, libera dalla creazione, per arrivare a lasciare un'emozione, perché non bisogna mai avvicinarsi ai piatti come giudice severo.

«Chi ha questo atteggiamento - afferma - non prenderà mai gusto a mangiare. Bisogna invece avvicinarsi alla cucina e ai piatti con interesse ed apertura».

E quando gli viene chiesto quale tipo di cucina lo attrae maggiormente risponde: «Ieri, come oggi, quella di mia madre, perché è tutto partito da lì».

Allo chef Luigi Tramontano, protagonista di quattro stagioni esaltanti, il Grand Hotel Excelsior Vittoria augura i migliori successi professionali e personali.